Carni rosse e trasformate: cautela nei consumi
Non bisogna esagerare con il consumo di carne rossa e carne trasformata. La Fondazione Dieta Mediterranea suggerisce di limitare il consumo di carne rossa a due porzioni alla settimana, preferendo tagli magri e a meno di una porzione alla settimana il consumo di carne trasformata.
L’assunzione eccessiva di questi alimenti è risultata associata ad un aumentato rischio di alcuni tipi di tumore, di diabete di tipo 2 e di malattie cardiovascolari.
Ma cosa si intende per l’uno e l’altro tipo di carne?
Per “carne rossa” si intendono tutte le parti muscolari dei mammiferi, inclusi bovino, vitello, suino, agnello, montone, cavallo e capra.
Per “carni trasformate” si intendono invece le carni che hanno subito processi di trasformazione come la salagione, la maturazione, la fermentazione, l’affumicatura o altri processi finalizzati a migliorarne il sapore e allungarne la conservazione. Esempi di carni lavorate sono gli hot dog (wurstel), prosciutto, salame, salsicce, bovino salmistrato, carne secca, carne in scatola e le preparazioni a base di carne e salse.
Fonte: Fondazione Dieta Mediterranea
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