Metabolismo più veloce con moto e fibre

Per accelerare il metabolismo e di conseguenza contrastare l’aumento di peso tipico dell’età avanzata non servono diete estreme, attività fisica massacrante o integratori. La ricetta consiste nel cercare di conservare e stimolare i nostri muscoli, accompagnando il movimento con una dieta sana, ricca di fibre, povera di grassi saturi e zuccheri semplici, fondamentale per favorire un microbiota “buono” contro l’obesità.

Lo afferma Elena Dogliotti, biologa nutrizionista e supervisore scientifico per Fondazione Umberto Veronesi, in un documentato articolo pubblicato sul sito della fondazione.

Secondo la studiosa, la composizione corporea influenza il nostro metabolismo: la nostra massa muscolare necessita di maggiore energia rispetto alla massa grassa, consumando circa il 20-22 per cento del metabolismo energetico basale, mentre il tessuto adiposo solo il 4 per cento.

Con il progredire dell’età, il metabolismo rallenta, la massa muscolare magra diminuisce e c’è una maggiore propensione ad accumulare grasso, anche a causa della diminuzione degli ormoni sessuali, estrogeni e testosterone. Un altro motivo legato alla diminuzione della massa muscolare in relazione all’avanzare dell’età, è la scarsa propensione ad allenarla.  

Come contrastare questa tendenza e favorire un metabolismo migliore? Per ridurre gli effetti fisiologici causati dal calo ormonale, è importante da un lato ridurre la sedentarietà svolgendo regolare attività fisica per allenare la massa magra, dall’altro adeguare la dieta.  

“La Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) – spiega Elena Dogliotti – consiglia che la nostra energia quotidiana venga ottenuta per il 45-60 per cento dai carboidrati, per lo più complessi, per il 20-30 per cento dai grassi e il “rimanente” dalle proteine, anche se queste ultime non sono nutrienti prettamente energetici ma piuttosto strutturali e funzionali. Andando avanti con l’età, il fabbisogno energetico totale diminuisce progressivamente, mentre quello proteico rimane invariato (intorno agli 0,8-0,9 g per kg di peso corporeo). Va da sé che la diminuzione potrà interessare maggiormente i carboidrati, e sarà ancora più importante preferirli complessi, scegliendo da fonti ricche di fibre (verdure, cereali integrali) utili anche per la salute del microbiota intestinale, coinvolto nel benessere di tutto l’organismo».

Diete ricche di fibre e povere di grassi saturi permettono di avere un microbiota caratterizzato da abbondanza di batteri Firmicutes e Bacteroidotes, in grado di procurarsi nutrimento dai grassi e dagli zuccheri che assumiamo normalmente con la dieta, aiutando il nostro organismo ad assimilarli meglio. 

Fonte: Fondazione Veronesi

Foto di SHVETS production: https://www.pexels.com/it-it/foto/parco-persona-che-fa-jogging-jogging-fitness-8417426/

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