Patti educativi e comunità educanti per contrastare le diseguaglianze e favorire l’apprendimento permanente
Prende forma la rete dell’apprendimento permanente promossa da Auser Puglia, rete che concentra le università popolari e della terza età facenti parte del sistema Auser. Si è svolto a Bari un incontro per approfondire il ruolo di Auser e delle sue università nell’ambito dei patti educativi territoriali, che l’associazione per l’invecchiamento attivo individua come lo strumento principale per attuare la riforma del terzo settore nel campo educativo.
I patti educativi territoriali o di comunità rappresentano una importante opportunità per affrontare in modo sinergico e collaborativo questioni come la povertà educativa, l’abbandono scolastico e l’apprendimento permanente.
Previsti dal PNRR, i patti educativi di comunità sono accordi stipulati tra le scuole e altri soggetti pubblici e privati per definire ed avviare progetti didattici e pedagogici legati a specificità e a opportunità territoriali. Prevedono la costituzione di vere e proprie “comunità educanti”, profondamente legate al territorio di competenze (città, paese, quartiere).
Introducendo i lavori, Franco Minervini, coordinatore della rete per l’apprendimento permanente di Auser Puglia, ha insistito sulla necessità di promuovere e far circolare informazioni e conoscenze sui patti e sulle opportunità che da essi possono aprirsi. “Una rete efficiente – ha affermato – è fondata sulla circolazione delle informazioni. La nostra rete dev’essere orizzontale, e non verticale. Ci sforzeremo di organizzare le maglie della rete, organizzando incontri più frequenti, ma anche iniziative comuni, da articolarsi nei diversi territori, una prima opportunità potrebbe essere offerta dalla celebrazione del prossimo 25 aprile.”
È quindi intervenuto il presidente di Auser Puglia, Biagio D’Alberto: “I patti territoriali educativi forniscono una grande opportunità per affrontare in modo nuovo il problema delle diseguaglianze educative, che colpisce in modo particolare il Mezzogiorno. Le nostre università svolgono un insieme di attività interessanti e importanti, diverse tra di loro, ma spesso poco omogenee. Dovremmo pensare invece ad un’offerta formativa più integrata e più attenta nel leggere i bisogni del territorio.”
Secondo D’Alberto, si tratta di invertire la logica fondata sull’offerta di “cataloghi formativi”, privilegiando il territorio, e sforzandosi di coglierne i fabbisogni formativi. “In questi anni stiamo assistendo al proliferare di veri e propri progettifici, più attenti a rispondere alle prescrizioni dei bandi pubblici che non a rispondere alle necessità della comunità: i progetti devono partire invece da una lettura dei bisogni veri, e Auser può recitare in questo un ruolo importante, data la sua vocazione popolare. Si tratta di costruire una rete stabile di alleanze e relazioni con gli altri soggetti della comunità educante: i comuni, le scuole, le altre realtà del terzo settore, promuovere una reciproca contaminazione tra soggetti diversi, oggi riluttanti ad aprirsi.”
Eva Santoro ha portato il saluto di Spi Cgil: “Incontri come quello odierno costituiscono importanti momenti di confronto reale, anche per valorizzare l’importante presenza che Auser marca sul territorio.”
Ricco e articolato il dibattito. Gioacchino Carella (Ute Il re del tempo Capurso) ha sottolineato come le Ute Auser siano ricche di buone prassi, che vanno portate dentro la rete; Lucia Scarafile (presidente Auser Territoriale Lecce) ha proposto che nella rete dell’apprendimento permanente vengano coinvolti anche i circoli che, pur non essendo espressamente Ute, svolgono attività culturale e formativa; Gianna Caroli (Ute Cisternino) ha illustrato le numerose iniziative della sua associazione sottolineando l’importanza di far sentire protagonisti gli anziani. Particolarmente significativa l’esperienza del laboratorio teatrale dialettale, che ha registrato la partecipazione di ex braccianti “venuti per essere se stessi” e promotori di un reale, reciproco arricchimento. Adriana Policicchio (presidente Auser Territoriale Taranto) ha parlato della sperimentazione di patto educativo in atto a Mesagne, con l’attivazione di un tavolo di concertazione tra comuni ed associazioni del terzo settore.”
Ai lavori hanno partecipato anche Gaetana Altamura (presidente Auser Territoriale Bari), Geppe Inserra (presidente Auser Territoriale Foggia), Leonardo Soldo (presidente circolo Auser Foggia, Università della Libera Età), Leda Marangione e Pietro Rotolo (Utep Palagiano), Rosa Semeraro (Auser Cisternino), Isabella Matarrese (Presidente Auser Territoriale Taranto), Donato Conte (Utep Laterza), Antonietta De Gabriele (Auser Poggiardo-Vaste).
[Nella foto, Biagio D’Alberto e Franco Minervini]