Cucina pugliese a misura di diabete
Un corretto stile di vita comincia da quando ci si siede a tavola. Una buona consapevolezza alimentare ci aiuta a invecchiare meglio, anche quando si è alle prese con malattie, come il diabete, in cui l’alimentazione incide in maniera significativa sulla gestione della patologia.
La buona notizia è che la tradizione alimentare pugliese si sposa alla perfezione con le necessità alimentari dei pazienti diabetici.
L’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza, che nell’ambito del progetto europeo Gatekeeper si occupa del diabete di tipo 2, ha pubblicato un originale ricettario in cui le pietanze della tradizione pugliese sono state scelte e adattate per i pazienti diabetici.
L’opuscolo, che potete sfogliare alla fine dell’articolo, o scaricare cliccando qui raccoglie 15 pietanze e 6 spuntini ed è stato creato con un intento prettamente educativo e di valorizzazione dei piatti tipici della dieta e della tradizione pugliese.
Fave e cicoria, orecchiette rucola e patate o con i broccoli, pancotto, bruschetta e insalata di polpi sono spiegate passo passo con dettagliate ricette, che si rivolgono in modo particolare ai pazienti diabetici ma possono essere evidentemente utilizzate da tutti.
Come spiega Adele Potenza, medico responsabile dell’Unità di Dietologia e Nutrizione Clinica dell’Ospedale di San Giovanni Rotondo, «per ogni ricetta vengono riportate le calorie totali, la distribuzione dei nutrienti (proteine, lipidi, glucidi e fibre) e il carico glicemico. Nonostante le ricette prevedano tutte ingredienti genuini, consultando il libretto è possibile constatare che ogni ricetta porta con sé valori di calorie e di carico glicemico anche molto diversi tra loro. Queste informazioni spingono il paziente a compiere uno sforzo di consapevolezza, per capire come inserire una data ricetta all’interno della dieta personalizzata che gli è stata raccomandata».
«La dieta, così come l’esercizio fisico, sono fondamentali sia nella prevenzione che nella cura del diabete. Questo indipendentemente dalla terapia con eventuali farmaci – sottolinea Salvatore De Cosmo, diabetologo e direttore dell’Unità di Medicina Interna –. Gli errori più comuni, ad esempio, sono quelli legati al non rispetto dei suggerimenti dietetici sia in termini quantitativi che qualitativi. Un esempio tipico è quello di mangiare un dolce o un gelato lontano dai pasti. Il dolce o il gelato può essere mangiato ma è consigliabile farlo alla fine del pasto. Un altro errore è quello di mangiare cibi con poche fibre che invece sono utili in quanto in grado di rallentare l’assorbimento intestinale dei carboidrati».
La pubblicazione, che raccoglie 15 pietanze e 6 spuntini è stata curata dall’Unità Innovazione e Ricerca dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza, nell’ambito del progetto Gatekeeper.