Gemellaggio ricco di significati tra i Circoli Auser di Castelnuovo della Daunia e Reggiolo

I ponti costruiti dalla solidarietà sono lunghi, certe volte impensabili, sicuramente solidi. Corre per 600 chilometri quello che collega Reggiolo, comune emiliano in provincia di Reggio, a Castelnuovo della Daunia, in provincia di Foggia.

A luglio dello scorso anno, accogliendo un appello lanciato dal presidente nazionale Auser, Domenico Pantaleo, e dal presidente di Auser Puglia, Biagio D’Alberto, l’Auser provinciale di Reggio Emilia guidata da Emilia Vera Romiti e l’Auser di Reggiolo presieduta da Armando Begliardi hanno donato al Circolo Auser Aquilone della ridente cittadina dei Monti Dauni un automezzo attrezzato che ha consentito l’avvio del servizio di trasporto sociale in una delle realtà pugliesi più periferiche e socialmente critiche.

Il rapporto di amicizia e di collaborazione nato tra i due Circoli è stato suggellato da un gemellaggio, celebrato a Castelnuovo della Daunia nella suggestiva cornice del Convento dei Frati Minori.

Nell’occasione, il presidente dell’Auser di Castelnuovo, Donato D’Addosio, ha tracciato un bilancio del servizio, a poco più di anno dall’avvio, e sono cifre oltremodo lusinghiere: 27.000 i chilometri percorsi, per 160 trasporti realizzati grazie all’impegno degli autisti volontari e delle volontarie che si occupano della segreteria. Il trasporto sociale è offerto, oltre che alla comunità di Castelnuovo, ai vicini paesi di Casalvecchio di Puglia e Casalnuovo Monterotaro.

Alla suggestiva cerimonia hanno partecipato il sindaco di Castelnuovo, Guerino De Luca, il parroco, fra Michele Romano, il presidente di Auser Puglia, Biagio D’Alberto, il presidente provinciale, Geppe Inserra, la vicepresidente Stella Pizzella con gli altri dirigenti e volontari del Circolo Aquilone e la delegazione di Reggiolo composta dal presidente Armando Begliardi, Tiziano Freddi, Carla Volta e Claudio Dondi.

Questi ultimi sono i coniugi che hanno donato l’automezzo all’Auser di Reggiolo che lo ha poi «girato» all’associazione di Castelnuovo, per ricordare il loro giovane figlio, prematuramente scomparso.

Ed anche questa è una storia esemplare di quella profonda solidarietà che l’Auser riesce ad esprimere: grazie a quel Fiat Scudo è stato possibile venire incontro alle necessità della popolazione più fragile, coronando il sogno per cui è nata l’Auser a Castelnuovo. Il circolo e il servizio di trasporto sociale sono stati fortemente voluti dalla fondatrice, Rosaria Rotoli, in memoria suo marito Giuseppe Inglese, in segno di riconoscenza per l’aiuto prestato dall’Auser durante la sua malattia.

La storia di Carla, Claudio e Rosaria dimostra che i grandi dolori possono essere trasformati in energia positiva, e producono speranza.

Qui sotto il filmato che racconta i più significativi momenti della intensa cerimonia.

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