Saltare i pasti non fa dimagrire e nuoce alla salute
È pensiero comune che saltare i pasti sia un metodo valido ed efficace per perdere peso, e purtroppo questa pratica viene sperimentata da molti. Si crede che privando l’organismo di calorie e nutrienti durante la giornata si avrà una riduzione della massa grassa. In realtà quello che accade è l’opposto: il corpo, privato di cibo, va in allerta e rallenta il dimagrimento.
Ogni individuo ha un proprio fabbisogno calorico, in altre parole una precisa quantità di chilocalorie da introdurre. Ridurlo eccessivamente con diete troppo rigide, non solo non aiuta la perdita di peso, ma è anche controproducente.
Quando si salta un pasto avviene un fisiologico calo di zuccheri nel sangue, con due conseguenze importanti: in primo luogo, il cervello è spinto a desiderare cibo, con un senso irrefrenabile di fame, e soprattutto, ciò che aumenta è il desiderio di carboidrati per mantenere gli zuccheri a valori normali. Perciò, dopo aver saltato un pasto, non solo si arriva più affamati a quello successivo, ma si ha la tendenza ad abbuffarsi di cibo spazzatura. L’abitudine prolungata a saltare la colazione, il pranzo o la cena, nel tempo, spinge l’organismo a perdere massa muscolare, e a preservare la massa grassa che rappresenta la riserva energetica da cui attingere in caso di carenza.
Il consiglio è di mangiare, invece, cibi nutrienti durante tutto il giorno, in porzioni più piccole, il che stabilizza i livelli di zucchero nel sangue e porta a seguire una dieta più sana e favorevole alla perdita di peso. Anziché saltare i pasti sarebbe, quindi, meglio nutrirsi scegliendo tra cibi con calorie e grassi limitati, ma con buone quantità di proteine ed elementi nutritivi vitali.
[La foto che illustra l’articolo è provvista di Common Creative License. Autore: Colorado State University]